La Storia della Rosa
Chi volesse fare uno studio sul nome dei fiori, troverebbe, a proposito della <<rosa>>, qualcosa di molto interessante. La radice del nome è indoeuropea ( come del resto indoeuropea è l’origine di questo genere di piante): viene dal sanscrito vrad, ed è passato nel greco come vrodon e poi rodon: nel latino come rosa, e dal latino è venuto rose – con la stessa grafia ma con pronunce diverse – nel francese, inglese, tedesco, danese; lo spagnolo ha rosa, come l’italiano; e troviamo ros in svedese, roze in boemo, roos in olandese, roza in polacco, ecc. L’arabo, l’armeno, l’aramaico si rifanno al sanscrito rispettivamente con warda, vard, ward.
Una delle prime rose ad essere coltivate è stata probabilmente la
Rosa damascena, la Rosa di Damasco, a corolla doppia. Ma anche la Cina e la Persia, dovettero avere, forse già 2000 anni prima di Cristo, rose coltivate. In Egitto furono oggetto di coltivazione circa 1300 anni a. C.; e nelle parti più recenti della Bibbia, per esempio nell’Ecclesiaste, la rosa è citata più volte.
Secondo i miti greci, la Rosa era inizialmente candida, e cambiò colore quando venne bagnata dal sangue di Venere, feritasi mentre accorreva in aiuto di Adone. Simbolo di giovinezza era sacra all’Aurora, ma anche a Cupido, in ricordo delle bellezze e della caducità dell’Amore. Cantata da Saffo, da Omero, dai nostri maggiori poeti latini, le rose ornavano nell’Antica Roma i triclini e i talami, ma anche le tombe; con le rose si profumavano il vino e le salse, si preparavano dolci e decotti magici. Per gli Arabi una bevanda di larghissimo uso è formata da petali bolliti nel miele. Nell’Inghilterra del XV secolo la Rosa bianca divenne il simbolo degli York, la Rosa rossa dei Lancaster; e appunto questo fiore dette nome alla Guerra delle due Rose (1455-1485).
Sul finire del XVIII secolo vennero introdotte in Europa le profumate rose cinesi, la gigante e l’odorata, che si possono ritenere le progenitrici delle rose attuali, ottenute in migliaia di ibridi.
La simbologia Cristiana volle vedere nella rosa il simbolo di Maria <<Rosa mystica>>; e a Maria è dedicato il Rosario. La Rosa d’oro è un dono con cui il Pontefice onora le persone che si siano distinte per bontà e per virtù. A S. Rita, il 13 Maggio, si offrono le rose in ricordo del roseto che ella fece miracolosamente fiorire.
Dante nell’Empireo vede in forma di <<candida rosa>> le schiere dei Santi e dei Beati.
I rodologi distinguono oggi circa 20.000 varietà di rose, nate da una quindicina di rose spontanee. Ogni varietà, ogni nome avrebbe una propria storia da raccontare. Vi è una meravigliosa rosa gialla, nota come Souvenir de Claudius Pernet, che un noto coltivatore francese, Joseph Pernet dedicò al figlio morto nella Prima Guerra Mondiale ( ma tutti i suoi ibridi, noti come pernettiani, sono famosi).
In Italia abbiamo, a Cavriglia Valdarno, un tesoro di museo in cui si possono ammirare circa 500 esemplari rarissimi, come la Rosa rugosa, rampicante, di cui esistono al mondo solo un paio di esemplari; vi è la Chinensis viridiflora, una rosa dai petali verdi come le foglie; vi è la stranissima Rosa crisocarpa dalle enormi spine rosse, triangolari e la Rosa chinensis mutabilis che cambia colore cinque volte durante la fioritura, passando dal bianco all’avorio, al giallo, quindi all’aranciato e al rosso. Un museo, questo, come non ne esistono che due o tre in tutta Europa, all’incirca una decina nel mondo.
Dobbiamo questo vanto del nostro paese a un famoso ortopedico, il Prof. Giancarlo Fineschi, illustre traumatologo e illustre membro della Società Britannica delle rose.
Non dimentichiamoci infine che la Rosa ha avuto notevole importanza anche come pianta medicinale, tanto che uno studioso, il Lindley, scrisse che le sole rose, con tutte le loro varie proprietà officinali, potrebbero formare una completa farmacopea.
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