Ogni pianta è formata da un insieme stragrande di cellule organizzate in tessuti, ognuno dei quali svolge una specifica funzione.
Vi sono tessuti che servono a proteggere la pianta, altri che servono a condurre la linfa, altri ancora che danno sostegno ai fusti o che contengono sostanze di riserva.
Questi tessuti, variamente combinandosi o associandosi tra loro, costituiscono gli organi, le varie parti della pianta.
In una pianta tipica (parliamo naturalmente di piante <<superiori>>, piante Antofite) possiamo distinguere essenzialmente una radice (più o meno ramificata), un fusto, delle foglie e dei fiori. E dopo questi, i frutti.
La radice ha la funzione di ancorare la pianta al terreno, dal quale assorbe acqua e i sali minerali disciolti nel suolo.
Talvolta la radice, ingrossandosi come nella carota o nella rapa, serve da magazzino per conservare nutrimento (soprattutto sotto forma di amido) che al momento del bisogno sarà trasformato in zucchero, disciolto nella linfa e fatto circolare nei tessuti perché vada ad ogni singola cellula.
Il fusto, molle come nelle piante erbacee, o duro e rigido come negli arbusti e nelle piante legnose, è il supporto che regge le parti aeree della pianta.
Lungo il fusto o il tronco circola la linfa grezza, che sale dalle radici alle foglie, e quella elaborata, che già contiene lo zucchero sintetizzato dalla pianta stessa, necessario a nutrire e a mantenere viva ogni singola parte.
Le piante erbacee in genere muoiono al termine del loro periodo di sviluppo, che avviene soprattutto in senso verticale. Spesso anche il fusto si trasforma; soprattutto quella parte di fusto che rimane sotterraneo può ingrossarsi e trasformarsi in organi di riserva come i bulbi, i tuberi e i rizomi.
Le foglie sono, per la vita della singola pianta, gli organi essenziali, in quanto sono i minuscoli ma perfezionatissimi <<laboratori>> in cui avviene la fotosintesi, ed è per questo che le cellule delle foglie sono particolarmente ricche di cloroplasti e che la pagina inferiore delle foglie è bucherellata da un’infinità di pori o <<stomi>> che permettono il passaggio dei gas; e ogni stoma ( in greco la parola significa <<bocca>>) si apre o si rinserra secondo il bisogno della pianta, la temperatura e l’umidità dell’ambiente.
Il fiore è invece la parte della pianta che è preposta alla riproduzione della specie.
Nel fiore sono contenuti gli organi maschili e femminili della pianta; a volte entrambi nello stesso fiore, a volte invece divisi, così da avere fiori femminili e fiori maschili.
Gli organi maschili della pianta sono gli stami, formati da un sottile filamento che regge delle minuscole e pendule teche, le antere, in cui è contenuto il polline; ed è nel polline che si trovano le cellule riproduttive maschili. Il complesso degli stami è detto androceo.
Gli organi femminili della pianta sono i carpelli o pistilli (uno o più per ogni fiore). Ogni pistillo ha la forma di un piccolo fiasco, con una parte ingrossata, l’ovario (contenente uno o più ovuli); un <<collo>>, lo stilo; e una parte superiore allargata a bottoncino per raccogliere il polline, lo stimma.
L’insieme è detto gineceo. Organi maschili e femminili, che sono la parte più importante e delicata del fiore, sono contenuti e protetti entro la corolla. Vi sono numerosissime forme di corolle, alcune formate da molteplici petali (foglioline trasformate e colorate), altre da un petalo unico che ha forma di campanula, per esempio, o d’imbuto.
Nell’ideare e realizzare le forme e i colori delle corolle, la natura ha esibito una fervidissima <<fantasia>>, e sui tipi di corolla ci sarebbe da dilungarsi a lungo: le regolari e le irregolari, le gamopetale ( cioè formate da un solo elemento ) o le dialipetale ( formate da più petali ).
Alla base della corolla sta in genere una formazione verde, che racchiude e protegge il fiore in boccio: è il calice, formato da elementi detti sepali.
Tutto il fiore si sviluppa su uno stelo o peduncolo che all’estremità si ingrossa a formare il ricettacolo, che sostiene le parti del fiore.
Vi sono fiori semplici, come la rosa o il tulipano; ma vi sono anche fiori composti, formati da tanti fiorellini: ne sono un esempio la glicine, i fiori a ombrello della carota o della cicuta, e il fiore a capolino della margherita o del girasole.
In questo caso sia il <<bottone>> interno, sia la <<corona>> esterna sono fatti di molti piccoli fiori: fertili quelli del centro, puramente ornamentali quelli della periferia.
Lo studio e la conoscenza dei vari tipi di fiori è estremamente importante per un botanico, in quanto il riconoscimento e la classificazione delle piante Antofite si basa essenzialmente sulla forma e sulla struttura dei loro fiori: il numero dei petali, la loro forma, il numero degli stami, la posizione di questi relativamente all’ovario, sono altrettanti elementi discriminatori che permettono di riunire certe specie affini in gruppi sempre più vasti.
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